La dieta comincia sempre con buoni propositi e con infinite aspettative.
Purtroppo scegliere di iniziarla non basta per poterla portare a termine, né tantomeno per dimagrire. In più, ogni interruzione alimenta sensi di colpa per non essere stati capaci di realizzarla e ulteriori frustrazioni, che influiscono negativamente sul tono dell’umore e sull’immagine di sé. Il più delle volte non si tiene conto che il peso raggiunto e il dimagrimento non riguardano solo qualcosa di fisico, ma si legano strettamente alla dimensione psicologica ed emozionale. Il cibo, infatti, non è solo nutrimento, ma è tanto altro: è amore, è relazione, è vicinanza, è anche autoaffermazione e potere. Tutti questi significati si arricchiscono e si definiscono all’interno della storia personale di ognuno di noi. Come è stato il rapporto con il nostro primo cibo, il seno materno? Come è stato lo svezzamento? Come veniva considerato il mangiare nella nostra famiglia?
Nel corso degli anni si crea una connessione tra il cibo e la soddisfazione di bisogni emotivi, tra cibo e protezione, cibo e calore affettivo. Se non vado a scardinare questi legami spesso inconsci e non trovo altri modi per sentirmi protetto, felice, appagato, allora il bisogno di cibo e di mangiare si attiverà in modo impellente ogni volta che mi sento nervoso, insicuro, infelice. Dovremmo cominciare ad ascoltare la voce del nostro mondo interiore, aprire un dialogo con noi stessi e dare spazio alle emozioni ormai dimenticate e spesso scomode. Talvolta il corpo si ribella e chiude le porte alla dieta, perché le restrizioni alimentari richiedono sforzo ed energia che, emotivamente, non si hanno a disposizione se si è scarichi e poveri di vitalità. Inoltre, il peso può essere la voce disperata attraverso cui il mondo interiore cerca di dirci che ci siamo incamminati su una strada che ci ha fatto perdere di vista noi stessi, e i chili di troppo sono l’unico modo per continuare a sentire di esistere, l’unico modo per camminare nella vita sentendosi protetti.
Perciò prima di iniziare logoranti percorsi alimentari con l’illusione di dimagrire ed essere felici, chiediamoci se la nostra vita ci piace, se quello che facciamo ci appassiona veramente, se e quanti interessi e desideri riusciamo a coltivare all’interno della routine quotidiana. Cerchiamo di riappropriarci delle nostre passioni, dei nostri sogni, riscopriamo un hobby, un interesse, l’amore. Facciamo germogliare queste passioni, alleggerendo la nostra vita di alcuni degli impegni con cui negli anni l’abbiamo caricata. Ricordiamoci che una vita che torna a essere vitale e un cuore che riprende a pulsare veramente investe inevitabilmente anche il corpo e il metabolismo.
Perciò non pretendiamo da noi stessi, ma cominciamo a volerci bene, ascoltiamo le nostre emozioni, non come una perdita di tempo, ma come parte di noi. In questo modo riusciremo a rompere il circolo vizioso di peso ed emozioni che ci attanaglia e ricominceremo quel percorso tante volte interrotto.