Natale, istruzioni per l’uso
L’attesa del Natale è un momento magico nello scorrere dell’anno. È un tempo senza tempo che ci fa entrare in una dimensione emozionale del tutto particolare. È una dimensione che ci accarezza con dolcezza dandoci una corposa sensazione di calore, una sensazione, che, benché già sperimentata e assaporata in passato, sembra essere ogni anno nuova e rinnovata. Eppure capita che, in questa vena di dolcezza, si insinui silenzioso, ma estremamente fastidioso, un senso di vuoto, una sensazione di abbattimento e di tristezza. È una sensazione che spesso si accompagna ad una rimuginazione mentale, a una successione di pensieri su quello che è stato l’anno che sta per terminare. Potremmo chiamarlo uno stato d’animo da bilanci, da valutazione su quello che avremmo voluto fare e quello che di fatto siamo riusciti a realizzare, su quello che abbiamo concretizzato e le occasioni che invece abbiamo perso o non abbiamo colto.
Queste valutazioni chiamano inevitabilmente in causa quello che pensiamo di noi stessi, influenzando la nostra autoimmagine personale e sociale, ci vediamo realizzati e appagati o al contrario ci sentiamo insoddisfatti e irrealizzati? Quando il bilancio ci appare negativo prevalgono dentro di noi la delusione e la tristezza che tolgono incanto alle festività, viste non più come un tempo gioioso di incontro con parenti e amici, ma solo come un susseguirsi di obblighi e di rituali senza senso, di convenzioni sociali e familiari non facili da gestire e di impegni che alterano gli abituali ritmi di vita.
Ma si può evitare di cadere nella spirale della tristezza e riuscire a vivere le feste di Natale in modo intenso e positivo?
Si può, se riusciamo a riorganizzare alcuni nostri modi di pensare e di considerare noi stessi e la nostra vita. Innanzitutto riflettiamo se i progetti che avevamo fatto erano realistici e adeguati, se rispecchiavano il nostro modo d’essere o erano legati a idealizzazioni. Infatti, rincorrere sogni e aspettative esagerate e pretendere troppo da noi stessi ci fa ritrovare sempre perdenti e inadeguati.
Osserviamo in modo più attento l’anno trascorso e cerchiamo di individuare anche solo un aspetto, un evento che ci ha reso felici, quello è la nostra risorsa e può diventare l’inizio per una nuova partenza.
Non pensiamo di essere i soli a non godere del clima natalizio, questo ci fa vergognare e chiudere in noi stessi, alimentando i sentimenti di tristezza e rabbia che già proviamo. Parlarne e condividere quello che si sta vivendo con le persone più care, invece, può aiutare a fare chiarezza e a trovare nuove opportunità per andare oltre il momento buio.
Soprattutto è importante ascoltare il nostro mondo interiore e accogliere anche la tristezza e la malinconia. Dare voce alle emozioni che avvertiamo dentro di noi, accogliere anche il nostro sentirci inadeguati fa maturare dentro di noi il coraggio di allontanarci da idealizzazioni che appesantiscono la nostra vita, ci rende capaci di vederci in modo più propositivo e di costruire nuovi progetti di vita che possono portarci a un benessere nuovo e autentico.
Accoglierci per quello che siamo, questo è il più bel regalo che possiamo fare al nostro cuore.
di Anna Cappuccio – psicologo clinico, psicoterapeuta