Negli ultimi anni il cellulare è diventato sempre più di uso naturale e comune anche per i bambini di età prescolare. Proprio per questo è di grande importanza un uso corretto del device in modo da evitare conseguenze negative sullo sviluppo cognitivo ed emozionale dei bambini. Sappiamo, infatti, che in questa fascia di età lo sviluppo cerebrale e quello emozionale non sono ancora completi, per cui il bambino non riesce a gestire pienamente le emozioni che sperimenta e che possono essere amplificate dall’uso dello smartphone. Il cellulare potrebbe sollecitare una instabilità emotiva che tende ad esprimersi con irritabilità e aggressività. Inoltre, la facilità nel passare velocemente da un contenuto ad un altro, senza soffermarsi sulle cose, può determinare una diminuzione della capacità di attenzione e concentrazione con un conseguente aumento della distrazione che va inevitabilmente a influire sulla capacità di apprendimento e di memorizzazione. L’uso eccessivo del cellulare può interferire su quello che Piaget definisce “pensiero simbolico”. Questo tipo di pensiero è fondamentale perché permette al bambino di sviluppare il gioco simbolico, cioè la capacità del “far finta di”, la capacità di trasformare a livello immaginativo un qualcosa in qualcos’altro. Ma stimola anche lo sviluppo della rappresentazione, quella capacità che nel pensiero può rendere disponibile e accessibile quello che è assente e inaccessibile nella realtà. Certamente ricorderemo, o per esperienza personale o perché si è sentito raccontare, di una pietra trasformata in bambola o di un pezzo di legno trasformato in spada, o ancora di una pietanza servita su un piatto vuoto. La capacità di simbolizzazione favorisce nel bambino anche la formazione del pensiero astratto e del problem solving, cioè della capacità di risolvere problemi, non solo quelli legati all’aritmetica, ma soprattutto quelli derivanti dalle difficoltà della vita. L’uso eccessivo e indiscriminato del cellulare e la forte dipendenza nascono però quando l’accesso non è sufficientemente guidato. Questo accade perché a volte gli adulti stessi subiscono inconsapevolmente il fascino del device e non riescono a gestire pienamente l’utilizzo della tecnologia da parte dei figli. Basti pensare a quante volte il cellulare è utilizzato per intrattenere i bambini, non considerando che questo crea un impatto dannoso sul loro sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo. Altre volte è utilizzato come pacificatore e per sedare i capricci. In questo modo, però, il bambino non viene aiutato a verbalizzare, a prendere consapevolezza e a gestire le emozioni da cui può sentirsi travolto. E’ importante, invece, comprendere cosa si nasconda dietro un capriccio e parlare con i propri figli, anche se può apparire difficile e faticoso. Non occorre eliminare il cellulare, ma essere capaci di dare limiti di tempo e di spazio. Far sperimentare il senso del limite fa germogliare il desiderio e la curiosità, elementi fondamentali per una vita creativa, indipendente ed emotivamente gratificante.


di Dott.ssa Anna Cappuccio